Cinema
Il Locarno film festival si apre con il cinema più contemporaneo
Francesco Boille, esperto di cinema e fumetti
5
agosto 2022
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Piazza Grande durante il Locarno film festival.
(Massimo Pedrazzini, Locarno Film Festival)
05 agosto 2022 14:30
La settantacinquesima edizione Locarno film festival si apre in piazza Grande con un vero fuoco d’artificio cinematografico. Si potrebbe temere che lungo le poco più due ore di durata si riveli gradualmente un fuoco fatuo malgrado l’indubbia abilità di funzione in scena. E invece crediamo che resterà negli annali del cinema Bullet train, il film d’azione/thriller di David Leitch – in uscita nelle sale italiane il 25 agosto – che tra i molti e variegati interpreti ha il suo perno in Brad Pitt.
Abbiamo scritto “funzione in scena” proprio perché questo film è fondato sulla messinscena, intesa sia come impostura che come rappresentazione, e questo da parte di tutti i personaggi, compreso il killer interpretato da Brad Pitt, peraltro uno dei più simpatici. Ma è non meno un film di funzione in scena intesa come regia, anzi soprattutto di regia, benché l’ottima sceneggiatura sia basata su un romanzo di Kotaro Isaka.
Ambientato dall’inizio alla fine sul “treno più veloce del mondo” e pressappoco mai al suo esterno in maniera prolungata fatto salvo per alcuni flashback, è difficile capire bene dove siamo – anche se è evidente che si tratti del Giappone – se non in una sorta di globalizzazione dell’immaginario che viaggia a tale velocità da portare ad una forma di astrazione. Per lo spettatore l’effetto di straniamento che ne consegue è forte. Perché Bullet train è una stemma dell’ibridazione di stili e geografie cinematografiche opposte.
Le sequenze d’azione della prima mezz’ora costituiscono una sorta di overdose psichedelica dell’estetica pop giapponese, già di per sé molto carica; inoltre ogni vettura ha un suo climax, un po’ come delle videoinstallazioni. I killer, i capi-clan, le persone armate, sono sia nere che bianche, sia occidentali che giapponesi. Nell’ampio cast del film che David Leitch ha anche coprodotto, figurano attori emergenti del nuovo cinema statunitense come Aaron Taylor-Johnson (ospite a Locarno), grandi nomi della Hollywood degli anni novanta come Sandra Bullock, oppure ancora interpreti di fama del cinema giapponese che tuttavia hanno già fatto la loro apparizione in numerose produzioni statunitensi, come Hiroyuki Sanada, maestro di arti marziali.
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