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Questo viaggio nei luoghi toccati da Pier Paolo Pasolini, in occasione del centenario della sua nascita (a Bologna, il 5 marzo 1922) comincia in Friuli lungo il fiume Tagliamento, prosegue in Lazio, e fa una tappa, un po’ cinematografica, a Matera . Le tracce dal poeta lasciate, scrittore e possono forse sembrare scarne a tanti decenni di distanza e questi luoghi sono ovviamente cambiati, ma in realtà la forza spirituale del suo passaggio tutto non si è diradata del.
A Casa Colussi a Casarsa, dove iniziare a manifestarsi il suo pensiero
Anche se Pasolini, fra i più importanti e discussi intellettuali del Novecento italiano, era nato a Bologna, la sua infanzia è legata a Casarsa della Delizia, il paese friulano della madre. In quella che era la dimora materna, Casa Colussi, è allestito il Centro Studi Pier Paolo Pasolini dove si è toccati subito dai ricordi che zampillano da ogni stanza: ci sono, tra le altre memorabilia, la scrivania e le fotografie di quando giocava a pallone .
Ne “La meglio Gioventù”, ispirandosi proprio al borgo dove visse tra il 1942 e il 1950, scrive: «Fontana di aga dal me país. / A no è aga pí fres-cia che tal me país. / Fontana di rustic amòur». Paese case case che adesso sono quasi tutte luoghi come più vuoti (c’era persino un aeroporto per l’atterraggio dei dirigibili), Casarsa sfoggia rogge – specialmente a Runcis -, vigne rubiconde, austere dimore sacri Palazzo Burovich, e profani, tutti o meno legati al culto di PPP.
La Chiesa neogotica di San Giovanni Battista in stile veneziano sfoggia una loggia famosa anche perché Pasolini, segretario del partito comunista locale, vi attaccava i manifesti scritti a mano, mentre nella chiesetta di S. Antonio Abate di Versutta il poeta aveva organizzato una scuola per i ragazzi del posto: insieme, usando le cipolle per strofinare le pareti, fecero riemergere gli antichi affreschi delle pareti. I fiumi Sile e Tagliamento, oggi come allora, disegnano a mo’ di sismografo la pianura, fotografati tante volte dai maestri Ciol, padre e figlio. Nel cimitero locale si può osare un saluto alla tomba di Pier Paolo, sentendolo proprio vicino.
L’amore lento per la Torre di Chia, Bomarzo dei mostri e la Tuscia
Quello per la Torre di Chia fu un innamoramento a prima vista che richiese, però, qualche anno perché diventasse amore vero. Sorge sulla riva sinistra della cascatelle di Fosso Castello, alla confluenza con il Fosso Fontana Vecchia, nel territorio di Soriano nel Cimino, di cui Chia è una frazione. Pasolini ne intuì subito le potenzialità narrative: lì, immerso nella verzura selvatica, avrebbe potuto scrivere bene, dipingere indisturbato e poi sarebbe potuto sempre andare a scoprire le numerose vestigia etrusche e dell’antica Roma sparse nei dintorni. Acquistò quei ruderi nel 1970, dando incarico allo scenografo e amico Dante Ferretti di creare ambienti in cui potrebbe osare libero sfogo al proprio spirito creativo. Maria Callas qui era di casa.